Maiori, la città del cinema

La bellissima cittadina di Maiori, è situata nel cuore della Costiera Amalfitana, a soli 5 Km da Amalfi.

Fu fondata in epoca romana anche se non si conosce con certezza la data in cui i primi abitanti, probabilmente di origine etrusca,  vi si stabilirono, donando alla città il suo nome originario di Reghinna Major ( per distinguerla dalla vicina Reghinna Minor, l’attuale Minori ), toponimo utilizzato per indicare il posto fino al X secolo.

 Come gli altri paesi della Costiera Amalfitana, Maiori entrò nell’842 a far parte della Confederazione degli Stati amalfitani che faceva capo alla Repubblica Marinara di Amalfi, divenendo sede degli Arsenali, dell’Ammiragliato, della Dogana e del Fondaco del sale e distinguendosi nella pesca, nell’agricoltura e nell’industria cartaria. 

Al contrario della stragrande maggioranza degli altri comuni della Costiera Amalfitana, Maiori possiede una lunga spiaggia di quasi  1 Km, la più lunga dell’intera Costiera amalfitana e qui si trova lo stabilimento balneare più "antico" dell’intera Divina Costa, aperto nel 1945 e divenuto in breve tempo il lido di ospiti illustri:  Ingrid Bergman, Jaqueline Kennedy, Fausto Coppi, il principe De Curtis, in arte Totò, Nino Taranto e Anna Magnani ai tempi della sua love story con il regista Roberto Rossellini.  Proprio quest'ultimo, innamorato pazzo del posto, scelse Maiori per ambientarvi nel 1946 il suo capolavoro "Paisà",
l’opera cinematografica più rappresentativa del Neorealismo italiano e vi ritornò più volte per altre importanti pellicole della sua filmografia frutto dei suoi pellegrinaggi nella Costa d'Amalfi.

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Tra.vel.Mar S.r.l.

Cosa vedere e cosa fare a Maiori?

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Il Castello di San Nicola de Thoro Plano, il Castello di Miramare e il Palazzo Mezzacapo


Il
Castello di San Nicola de Thoro Plano, antico baluardo del IX secolo, testimone del sistema difensivo amalfitano; il Castello di Miramare situato su uno sperone roccioso al confine tra Maiori e Minori, sormontato da torri con guglia conica; Palazzo Mezzacapo con gli annessi giardini settecenteschi, realizzati a Croce di Malta, costruito nella prima metà del XIX secolo e appartenuto ai marchesi Mezzacapo, è attualmente  sede della biblioteca comunale, dell’archivio storico, del laboratorio culturale e di alcuni uffici del comune.


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La Collegiata di Santa Maria a Mare, il Santuario dell'Avvocata e le chiese


La Collegiata di Santa Maria a Mare con la sua caratteristica cupola maiolicata e il suggestivo Santuario dell’Avvocata che domina dall'alto del Monte Falesio l'intera Costiera Amalfitana, è raggiungibile solo dopo un lungo percorso a piedi e fu costruita in seguito all'apparizione della Vergine ad un pastorello del luogo.
Insieme alle altre numerose chiese, entrambi gli edifici sono testimoni della profonda religiosità della città. Meritano una visita anche la Chiesa di Santa Maria del Carmine, accanto alla Collegiata di Santa Maria a Mare, la Chiesa di San Giacomo, la Chiesa di San Sebastiano e la Chiesa di San Francesco con l’annesso convento.


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 L' Abbazia di Santa Maria dell' Olearia


Il Complesso di Santa Maria dell’Olearia, fondato nel 973 dai primi monaci benedettini in Costiera Amalfitana, che sfruttarono un antico insediamento rupestre per costruire il loro monastero, si affaccia con una vista mozzafiato sul mare e sulla costa. E' composto da tre piccole chiese sovrapposte che contengono numerosi affreschi dedicati alla Vergine Maria e a San Nicola ed è una preziosa testimonianza di arte e architettura del primo Medioevo.


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Il Sentiero dei limoni


Per gli amanti del trekking da non perdere assolutamente una passeggiata al “Sentiero dei limoni”  un bellissimo sentiero percorribile in un'ora da Maiori a Minori, da cui si gode un panorama mozzafiato immersi nel profumo inconfondibile dei numerosi limoneti di questa splendida costiera.


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Capo d'Orso, le grotte e le spiagge


Il promontorio di Capo d'Orso il cui nome è dovuto alla sua somiglianza alla testa di un orso; le grotte di Pandora e la grotta sulfurea; le molte splendide spiagge, alcune raggiungibili solo via mare, tra le quali spicca Cala Bellavaia meglio conosciuta come la spiaggia del Cavallo morto da quando un cavallo vi precipitò accidentalmente cadendo dalla mulattiera che stava percorrendo.
 


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